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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

La finestra del tuo sorriso

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Come è difficile raggiungerti ormai: ogni volta che provo ad arrivare a te devo arrampicarmi sulle mura di questa fortezza inespugnabile e sempre più ostica. E raggiungendo quella tua piccola finestra sul mondo riesco, attraverso le inferriate del male, a sfiorare le tue mani sciogliendo, a volte, un sorriso o uno sguardo complice alla tua immagine. Domani tornerò per cercare di portarti ancora qualche sorso di vita da questa anfora dove ho raccolto i calici del tuo affetto: aspettami. 5 gennaio 1998

L’abbraccio “diverso”…

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Come non capire la fatica, lo sconforto, le paure, a volte il senso di abbandono da chi dovrebbe darci una mano... ma chi ha conosciuto la "diversità", soprattutto se legata a situazioni di handicap, malattie croniche, tutte le diversità... inizia a vedere le cose con occhi diversi, inizia a vedere la vita, le persone, da un altro punto di vista e scopre cose che la maggior parte di noi non riesce a conoscere e vedere. A quel punto anche il concetto di "normalità" cambia, sparisce il giudizio, si dissolvono i preconcetti e, in mezzo alla fatica che a volte ti taglia le gambe, si scopre che quel bambino, quella persona "NON NORMALE", ha e dà cose che "I NORMALI" non hanno e non sanno darti o hanno perso. Quante volte i “normali”, i “normodotati” si incontrano e non si salutano, rifiutano un abbraccio, non sanno guardarti negli occhi, hanno lo sguardo vuoto: chi non ha provato la sindrome da pulsanti dell’ascensore (fondamentale da tenere sotto con

Ancora un ballo

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Ecco, questo é il ritmo giusto, balliamo assieme ancora una volta! Non smettere di girare prendimi per il braccio e giriamo ancora una volta! Fai scivolar via dai tuoi occhi quei cupi pensieri: è bello vederti sorridere mentre balli con me, mentre ti ho accanto, è un po' conoscere già il paradiso!... Gira, gira... Che fatica! Ancora un giro però, fino alla fine, fino a che non sarà più possibile fare un giro con te. Ecco, ora mi fermo, Lasciatemi fermare ora il fiato mi manca.... Ti guardo e ancora mi gira la testa fra un sospiro affannoso e l'altro. Asciuga quel sudore dalla fronte, la fatica potrebbe sembrare una lacrima che scende dal viso. Scusa se ora non posso asciugarla, ma nel tempo del riposo ti mando ancora un sorriso e un bacio perché ti arrivino prima che sia troppo freddo e li porti per sempre con te: con serenità e consapevolezza.