L’abbraccio “diverso”…

Collage foto abbracci bambini disabili

Come non capire la fatica, lo sconforto, le paure, a volte il senso di abbandono da chi dovrebbe darci una mano... ma chi ha conosciuto la "diversità", soprattutto se legata a situazioni di handicap, malattie croniche, tutte le diversità... inizia a vedere le cose con occhi diversi, inizia a vedere la vita, le persone, da un altro punto di vista e scopre cose che la maggior parte di noi non riesce a conoscere e vedere. A quel punto anche il concetto di "normalità" cambia, sparisce il giudizio, si dissolvono i preconcetti e, in mezzo alla fatica che a volte ti taglia le gambe, si scopre che quel bambino, quella persona "NON NORMALE", ha e dà cose che "I NORMALI" non hanno e non sanno darti o hanno perso.

Quante volte i “normali”, i “normodotati” si incontrano e non si salutano, rifiutano un abbraccio, non sanno guardarti negli occhi, hanno lo sguardo vuoto: chi non ha provato la sindrome da pulsanti dell’ascensore (fondamentale da tenere sotto controllo mentre scendi assieme a un tuo vicino di casa)?

E quanto sono vivi e pieni quelli sguardi, abbracci dei “diversi”? Chi ha provato una carezza, un sorriso, un abbraccio e, perché no, anche un morso "di attenzione", di uno di questi bambini ha trovato e scoperto cose ed emozioni che spesso ci mancano nella vita di ogni giorno.

Allora ci domandiamo “perché proprio a me è stato fatto questo dono”?... poi torniamo a rimboccarci le maniche, a maledire la stanchezza, il senso di abbandono, ma con questo calore e consapevolezza dentro di noi.


Bacio bambina a clown




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