Fotografie
Aprendo un album con dentro tante foto vidi le figure muoversi un poco; “Ma che stai a guardare - cominciarono a dire - datti da fare e vienici ad aprire!” Chi parlava così era un ometto sperduto che neanche ricordavo di aver conosciuto, era lì in un parco di prima mattina che cercava di alzarsi da una panchina. Tutte le altre foto da lui contagiate diventarono subito altrettanto agitate: “siamo stanche di starti ferme davanti, vogliamo far qualcosa perché il mondo vada avanti!” Lì sul momento restai un po’ allibito non potendo credere a quel che avevo udito, allora gli ometti, che nell’album stavan soli, uscirono tutti insieme intonando grandi cori. Si diressero subito verso il giornale cambiando quei titoli che suonavano male: “E’ stato deciso per chi muore di fame che mangi ogni giorno come noi a Natale!” “E’ abolita la guerra, l’odio e l’avarizia, d’ora in poi solo amore, sincerità e giustizia!” D’un tratto mi svegliai al suono di questa rima e tutte le foto eran tornate come prima...