Fotografie

Fotografa con macchina fotografica


Aprendo un album con dentro tante foto
vidi le figure muoversi un poco;
“Ma che stai a guardare - cominciarono a dire -
datti da fare e vienici ad aprire!”

Chi parlava così era un ometto sperduto
che neanche ricordavo di aver conosciuto,
era lì in un parco di prima mattina
che cercava di alzarsi da una panchina.

Tutte le altre foto da lui contagiate
diventarono subito altrettanto agitate:
“siamo stanche di starti ferme davanti,
vogliamo far qualcosa perché il mondo vada avanti!”

Lì sul momento restai un po’ allibito
non potendo credere a quel che avevo udito,
allora gli ometti, che nell’album stavan soli,
uscirono tutti insieme intonando grandi cori.

Si diressero subito verso il giornale
cambiando quei titoli che suonavano male:
“E’ stato deciso per chi muore di fame
che mangi ogni giorno come noi a Natale!”

“E’ abolita la guerra, l’odio e l’avarizia,
d’ora in poi solo amore, sincerità e giustizia!”

D’un tratto mi svegliai al suono di questa rima
e tutte le foto eran tornate come prima:
era solo la memoria coi ricordi suoi più vivi
che volevano essere un po’ meno passivi...


Pasticca, 1981

Collage foto clown e abbracci


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