REPORT 18 GENNAIO 2014 - Eccomi qua sono venuto a vedere lo strano effetto che fa …



Eccomi qua sono venuto a vedere lo strano effetto che fa …



Lo so, noi non siamo attori, anzi, proprio il contrario, lavoriamo sull'emozione e la verità data dal dolore e dal sorriso, dall’entrare in relazione con l’altro, ma mi piaceva come incipit e così sono voluto partire…. Tanto se a Nuvola non va bene lo taglia e si parte in altor modo…..  Oltretutto De Gregori parlava di una valigia ed io invece mi sono intestardito per volere una borsa di stoffa “mia”, unica, comoda per portare qualche oggetto in ospedale (lo sapete che sono fissato per portarmi dietro di tutto?...) che rappresentasse in qualche modo Pasticca. Ho aspettato un po’ di amici che mi aiutassero e nelle vacanze di Natale mi sono fatto prestare una macchina da cucire:  dopo una serata disastrosa a buttar via pezzi di stoffa e di filo, me la sono preparata, cucita, assemblata, con gli avanzi di un campionario di divano,  colorata, leggera, con tanto di asola per bottone fatta a mano!.... insomma se non si fosse capito ci tenevo a questo primo turno e questo era un modo per dirlo anche a me stesso…

In realtà tutto sarebbe dovuto partire il 4 gennaio, ma una Nuvola dispettosa si è ammalata all’ultimo momento e ha iniziato a smoccicare gocce  e stranuti rendendo inutile la mia sveglia all’alba…. Avete presente i bambini che si svegliano ancora prima dei genitori per il primo giorni di scuola?... Ebbene sì, fuori era ancora buio e Pasticca si preparava una ricca colazione per essere in forma e in tempo all'appuntamento…. ;-)

Vabbè, tutto rimandato al 18 gennaio, più o meno con la stessa emozione e le medesime aspettative, ma questa volta la Nuvoletta non ha starnutito e tossito e quindi … Viaaaaaaaaa, si parte!!!....

Non nego che fossi un po’ preoccupato del capire i meccanismi, l’ambiente, il rapporto con realtà nuove … forse più degli aspetti organizzativi sui quali non avevo molte idee precise.
Ci troviamo con la Nuvoletta e andiamo a cambiarci venendo a conoscenza della gestione armadietti, chiavi, deposito libri… in realtà odiando arrivare e fare tardi mi ero mezzo preparato. Un po’ di trucco, le scarpe, il camice e mi metto accanto alla Nuvoletta con il primo intento di “ascoltare”, in tutti i sensi, le sue indicazioni, le spiegazioni, l’ambiente e quello che incontravo…
Sala prelievi… Nuvola entra con la naturalezza con cui si entra in uno spogliatoio di calcio, io ascolto, guardo, scambio qualche sorriso con chi lo cerca o lo ascolta…. Cercavo di capire come ci si può comportare e relazionare in un posto in cui si viene con un po’ di fretta, per un problema di per se limitato, stufi delle code etc…. situazione nuova per me…. Dopo pochi minuti, capisco che Federico non lo ferma nessuno, ne per volume che per parole… e fo i primi tentativi di relazione…. Ho anche la fortuna di incontrare Niccolò, un bambino che era venuto a fare dei controlli per l’epilessia e, fra virgolette, gioco un po’ “in casa”…. Quindi qualche palloncino, una spada “della pace”, una cintura, un cappello … inizia un po’ di gioco e relazione anche con il babbo, ma capisco che il bambino tendeva a eccitarsi, era un po’ irruento, allora “rallento” un po’, temendo di fare il contrario di quello di cui aveva bisogno, distolgo verso qualche magia e mi prendo il primo bacio dopo le prime escandescenze… mi fermo a parlare con la madre, la quale mi spiega che era un bambino adottato, … poi il bambino mi ricerca…. Lo lascio per un po’ e mi fermo a parlare con un signore anziano in pensione. Sembrava assorto, chiuso, invece in pochi minuti inizia a parlarmi dei lavori fatti, del figlio perso, non gli dispiaceva affatto parlare…. Mi metto basso di fronte a lui perché era piuttosto sordo…. Ogni tanto ritorno a seguire il lavoro e le parole di Nuvola. Il suo gruppo è molto più acceso, si parla di scuola e di una mamma, a fronte dell’entusiasmo della figlia per gli studi,  scontenta del lavoro di maestra, mentre noi ed altri dicevamo che è un lavoro molto impegnativo ma anche molto bello. Io in questo momento farei a cambio…. Qualche scambio di parole con una signora, un saluto al signore anziano e un altro bacio da Niccolò.  


Con Nuvola usciamo e la prima sensazione è stata quella perlomeno di non aver fatto danni.
Ci dirigiamo verso il reparto dialisi…. Mi accorgo che mi sperdo, per le scale e corridoi, in quanto seguo Nuvola senza “memorizzare”. Poi ci fermeremo un po’ per capire meglio l’organizzazione dei reparti e dei corridoi. Niente di complicato, ma quando i posti non si conoscono niente è scontato… e poi il TOM TOM non prendeva quindi ho dovuto orientarmi con l’umidità e il muschio sui muri…

Nuvola mi avverte di alcune particolarità del reparto dialisi che non conoscevo  e di alcune persone. Idem come sopra. Prima seguo un po’, mi inserisco nella relazione di Nuvola e quando capita l’occasione entro in relazioni con altri. Il primo un ragazzo albanese, noto a tutti, il quale non chiude affatto le porte, mi spiega la sua situazione, parliamo un po’ (Nuvola mi aveva dato già alcune informazioni), è disponibile anche a ascoltare, ovviamente si lamenta che non trova lavoro, dimenticando di dire i suoi errori, ma la relazione è buona…. Poi saluto 2 persone che sembravano pisolare, ma che appena avvicinato salutano. Una signora anziana con 8 figli (!!!!... e 16 nipoti (!!!.....) “ Ma il Natale signora?...” … “tutti assieme a casa mia…..” …. Ragazze claun, datevi da fare perché per stare nella media non basta fare 1-2 figli!... ;-) Poi un’altra signora di una certa età, a cui avevano amputato di recente la gamba. Anche lei sembrava pisolare, ma poi ha spiegato la sua situazione, senza marito, un aiuto per le pulizie dato dal comune solo un’ora al giorno, la necessità di cambiare casa in quanto non più in grado di usare le scale. “Interessi signora per passare il tempo?...”. “Mi piacciono i libri di storia, sui paesi, sulla Cina ad esempio….”. Con Nuvola usciamo dal reparto e cerchiamo qualcosa di adatto. Non troviamo granché, se non un libro di Salgari e un romanzo che si svolgeva in diverse città… bleffando un po’ intanto le portiamo quelli. Chi avesse idee e libri adatti se lo ricordi.

Piccola pausa e ci spostiamo verso il reparto psichiatria….. subito rischio di essere denudato di tutto (compreso la mia borsa che non avrei ceduto nemmeno per un castello!... ) da una ragazza abbastanza aggressiva che Nuvola conosceva bene. Ai primi tentativi e atteggiamenti malfatti  Nuvola la “rimbalza” con una “decisione abbastanza forte”, … ricoverano lui e lasciano andare lei.. ;-)  … No! In realtà questo serve per mettere dei paletti e le relazione con altri, in particolare con un ragazzo in carrozzina, molto disponibile che ci sfoggia un po’ di barzellette inventate anche da lui e ascolta qualcuna delle nostre. A un certo punto mi accordo che con la scusa di prendere un sacchetto, la ragazza gli porta via borse, golf, sigarette….. Avverto Nuvola, che avverte il reparto e vedo tornare questo ragazzo in  carrozzina con il suo golf attorcigliato attorno al collo!... riprendiamo a parlare, della sua storia, mi accorgo che ha delle pause che fanno invidia a quelle di Celentano e che certe cose lo mettono in ansia e quindi, anche qui, freno. Poi viene fuori l’interesse per la musica e l’accordo che la prossima volta porterò la chitarrina per un Battisti on the road!... in realtà lui chiede anche Paolo Conte, ma spero se ne dimentichi perché un po’ troppo impegnativo….

Con Nuvola ci fermiamo da un signore sdraiato con le cuffie agli orecchi, pensando non ci considerasse. Invece ci dice che ascoltava il Requiem di Mozart per tirarsi su (!!!...) e Nuvola disquisisce sulla centralità dei gatti e della vasca idromassaggio per il proprio equilibrio e star bene e dopo un po’ di confronti sulla possibilità di farsi togliere qualche multa alla macchina, salutiamo e veniamo via.

Nel corridoio tormento Nuvola con la clavietta, ma al primo “Tu scendi dalle stelle” vediamo che inizia a nevicare, passano renne e re magi e quindi smetto. Alcune renne erano a testa in giù, ma per fortuna ho sempre con me un tubetto di “VoltaRen” e le mandiamo via a posto!..... Incontriamo una signora, amica mia, responsabile di un gruppo buddista, che era li con la figlia per un controllo. Qualche spiegazione di quello che facciamo,  diamo da mangiare al mio furetto Sally che nel frattempo da un bacio alla signora e aggredisce Nuvola. Qualche sorriso e parola anche qui e siamo pronti per togliere il camice…

Non è tutto, ma comunque è solo l’inizio…. ma, “Il primo turno non si scorda mai”….. Un abbraccio con il camino acceso…

Pasticca



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