REPORT 23 marzo 2019, sorrisi sulle ali di Peter Pan....



Non cercate di capire i conti fatti da Pan sull'età dei bambini, sarebbe tempo perso... ma fatemi sottolineare una cosa dal profondo del cuore:
quando si uniscono la magia del reciproco ascolto, della complicità, del gioco, dell'impegno a sacrificare mezz'ora per lavorare più tranquillamente in reparto e magari ci si aggiunge un po' di tecnica... Voilà... allora davvero la magia del naso rosso fa bingo. Certo la cosa più importante è quella simbiosi che naturalmente, come se avessimo fatto turni assieme tutte le settimane, è scattata appena siamo entrati nella stanze ed in quella di pediatria in particolare. Come abbiamo detto tante volte gli adulti possono ridere per compiacenza, per educazione, per apprezzamento della buona volontà: i bambini se ridono vuol dire che si stanno divertendo veramente e se lo fanno "a singhiozzo" vuol dire che sono entrati in quel magico mondo del gioco e dei sorrisi, che per qualche attimo rende più sopportabile, la flebo, il male e quello che devono affrontare. Ho conosciuto Pan così la prima volta e mi sono emozionato a ritrovarci così come se non ci fossero state pause nel mezzo: come la prima volta in psichiatria, a Gomel dai bambini di Chernobyl, nella piazza a Cracovia, come a Monte san Giusto.....

Grazie Pan
Pasticca

Eccitato e nervoso come ad un secondo primo appuntamento. Si, come quando esci con una persona che già conosci ma non vedi da quasi un anno. E non parlo di Paolo e Andrea. Stamattina in ospedale si ritrovano Pasticca e Pan.


Sarà un anno che non ci rivediamo...che i nostri nasi rossi non si riguardano complici. Ma oggi ci siamo e...alle 8.10 agli armadietti e via verso il primo appuntamento. La pediatria. Facce sorprese di vederci, fratello e sorella. Nel letto accanto L., una ragazza che avrà avuto abbondantemente 6 anni, che aggiunti ai 24 di F. e i 32 di sua sorella beh...se il misurometro di età dalla pancia sonante non c’ha ingannato..emm… 6+32+24….il tavolo del grande mago è pronto, l’assistente pure. Basta che i due nasi si riguardano e…. Signori e Signore , Bambini e Bambine ecco che lo spettacolo inizia. Tra magie , gag e interminabili canzoni il tempo passa. Pacche sulle spalle, nocchini nel capo, palloncini scioglinodi. Ed ecco che in secondo il tempo passato sparisce. Mamme complici e babbi che stanno al gioco...ma che giooooia quando i bambini iniziano a ridere..di quelle risate contagiose, di quelle di pancia! Che gioia quando gli stessi bambini ci ringraziano perché “ è tanto che non ridevo cosi’, qui in ospedale mi annoio, ma oggi mi son proprio divertita”. Ma tutto è finito? Nooo, perché tra palloncini rubaletto e canzoni strimpellate il finale è con il botto e Pan con l’aiuto di una mamma che “per sua sfortuna” passava davanti la camera si ritrova ad interpretare nell’ordine: due coccodrilli, l’orangotango, due serpenti, l’aquila reale, gatto, topo, elefante e leocorni. Finalment….NO! Manca l’interpretazione di tutta la fiera dell’est!!!! PIETAAAAA’’’’…..ma le risate e i sorrisi premiano il lavoro fatto. Grazie...ma è giunta l’ora di andare.


Passando da altre camere diamo il benvenuto a quattro piccole principesse che son arrivate da pochissimi giorni. I sorrisi delle mamme ci fanno capire che stanno tutte bene.


Salutiamo e PANsticca vanno verso la dialisi….tranquilla, dormigliona...qualche saluto e via. Non disturbiamo.


La psichiatria si apre con Pan che vien fregato da L. e il suo fiore finto dentro l’acqua. Ovviamente credevo fosse vero.


La chitarra di Pasticca e l’ovino di sabbia di Pan accompagnano le parole di canzoni che si ritrovano nella vita di qualcuno..chi viene via dal proprio paese, chi si lamenta ma poi canta insieme a noi. Escono canzoni in Albanese, canzoni che parlano di amore e stupore..canzoni profumate. Parte anche….LA FIERA DELL’EST!!!!! Nuovamente! Nuooooo ed ecco che Pan ormai espertissimo della canzone la interpreta mimando ogni singolo passo..un mix tra Roberto Bolle e Pinocchio quando ancora era un pezzo di legno. I sorrisi e gli sguardi valgono come mille abbracci. Ma è l’ora di mangiare...l’ora di salutare.


E quindi finisce qui..questa mattinata piena, questa mattinata dove tutti hanno avuto il tempo necessario per far tutto quello che improvvisando doveva esser fatto, il tempo per ascoltare, per parlare e per cantare.


Un turno che mi ha fatto capire che se partiamo dal piccolo sacrificio di arrivare anche mezz'ora prima in ospedale ..beh..quella mezz’ora in più verrà ricompensata durante il turno. Un turno dove ho pensato tanto al fatto che dovremmo mischiarci di più..cercar di fare tutti i turni con tutti...(ovviamente con tutor)...un turno dove ho pensato all'importanza dell’esser in due! Dove ho pensato che...e vabbè non posso mica dire tutto.


Grazie del bel turno Pasticca...e salutami Paolo.
Pan



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