Emozioni clown del raduno ABC 2015


La mia valigia di emozioni......... Potrebbe sembrare banale, ma non è proprio così, questa è veramente l'emozione più grande da quando faccio il clown. Mi sono reso conto che è così perché non è mai successo che in due giorni sia riuscito a ricordare il nome di tutti i ragazzi che ho conosciuto, compreso anche quasi tutti quelli dei loro genitori!!! Sono solo un paio di ore che sono tornato a casa, ma una vocina mi dice che è giusto che io condivida le emozioni che mi stanno facendo scoppiare il cuore con tutti i miei amici che mi leggono. Due giorni di totale dedizione, a dei ragazzini affetti da questa malattia fino a poco tempo fa a me totalmente sconosciuta, la Cri Du Chat. Voglio partire con Timmy, un ragazzone di un metro e ottanta,il primo a stringermi con un abbraccio mozzafiato, il primo a saper cogliere il mio punto debole. L'atrio è enorme, in questa villa nelle colline di San Casciano Val di Pesa. Il mio sguardo è come quello di un bimbo impaurito, piano piano arriva Serena, che come si avvicina chiede il mio nome,Pippo rispondo io, come ti chiami?? Pippo rispondo di nuovo, come ti chiami??? Pippo!!!! Non è un gioco si capisce subito, ed ecco sbucare Anna, secondo me una cubista nata, le piace ballare, ma in maniere che i miei anni non lasciano scampo! Seduto in un angolino del divano, Aniello, non riesco tanto a comunicare, ma sono consapevole che due giorni con loro non sono pochi, avrò tempo. Andrea affascinato dalle bolle di sapone, ma che si spaventa appena Pasticca comincia con quelle giganti, e me ne accorgo non appena mi si aggrappa sulle spalle dalla paura incidendomi con le sue unghiette il nome sul collo. Pietro, un ragazzino che è qua solo di passaggio, venti minuti sufficienti per stabilire un contatto bellissimo, con me, ma in particolare con Barbara, sussurandole.... Stella ti amo, Lei con le lacrime agli occhi mi dice, da oggi io sono Clown Stella, quindi sappiate che tra di voi da due giorni brilla una nuova Stella!!!! Angelo, molto difficile, ma come detto prima con due giorni tutto è possibile. Riccardo, non posso crederci, abita a due km da casa mia,e lo incontro a duecento km da casa, anche lui molto diffidente, ma nello stesso tempo incuriosito da noi. Alberto, sarebbe stato un ottimo podista, visto le sue instancabili camminate su e giu per l'atrio,e secondo me innamorato di Caramella... Greta, affascinata dai palloncini, quelli grandi, al contrario di quasi tutti gli altri, impauriti dal rumore quando scoppiano. Isabella, bravissima con i morsi, ne sanno qualcosa Caramella e Barbara,ops Stella, mi devo abituare a questo meraviglioso nome.Aggiungo anche Linda e Martina, due gemelle, anche con loro però non abbastanza tempo per conoscerle meglio, ma sufficiente per imparare i loro nomi. Straordinario il pranzo e la cena, anche con i loro genitori, tutti assieme, e vedere la compostezza a tavola nonostante i tanti loro problemi. Non posso dimenticarmi di due piccoli grandi uomini, Angelo, fratello di Isabella, bravissimo al pianoforte, e Simone, fratello di Andrea, piccolo calciatore delle giovanili del Brescia, e futuro Roberto Baggio, a proposito fratello gemello. E' arrivata sera e si parte per l'hotel da Pasticca, un cinque stelle dove non manca nulla, unica pecca io dormo in stanza con Dolphin, un delfino che russa come un toro!!!!!! A parte gli scherzi una ospitalità da lasciarti senza parole. La sveglia alla mattina suona presto, colazione da farti esplodere la pancia, e via, senza fare cacca, fuori casa non ci riesco, verso il secondo giorno. Per strada si preleva Caramella, la giornata è un pochino grigia ma per fortuna non piove per adesso. Quando si arriva, il tempo di scaricare le cose, che arriva di corsa Timmy, come sempre il primo a darti il benvenuto, che spettacolo di ragazzo, seduti sul solito divano, Aniello e Isabella. Fuori comincia a piovere, e credo il tempo a loro faccia la sua parte, Isabella è molto nervosa, ed è in questo momento che Stella capisce quanto male fanno i suoi morsi,un pochino più tardi anche Caramella lo capirà!! Pasticca si siede al pianoforte, ed è in questo momento che nasce qualcosa che non so descrivere, qualcosa di magico, cambiano le voci, i profumi, gli sguardi, si crea un'atmosfera irreale,io mi avvicino ad Aniello,seduta accanto a lui Caramella, in mano io ho Gufetto, il mio pupazzetto peloso, magico, inizio ad accarezzargli le mani, Caramella la testa,e lui si dona a noi come l'aria, lo sento che mi trapassa il cuore, lo sapevo, anzi lo sentivo che ci saremmo riusciti ad avvicinarsi anche a lui. Dopo un pezzettino mi devo alzare, sono consapevole che mi manca poco ad un pianto liberatorio,il tempo di uscire nel cortile e.......... Da fuori sento il pianoforte di Pasticca, Dolphin che lo accompagna con l'armonica. Rientro e mi accorgo che Riccardo è vicino al pianoforte, il giorno prima non si avvicinava nemmeno se lo accompagnavano, pasticca lo chiama a se e lui timidamente si avvicina alla tastiera sorridendo. Se non è una magia questa!!!!! Più tardi Riccardo si è seduto in braccio a noi per una foto di gruppo. Tra una emozione e l'altra arriva sera, la sera del secondo giorno, la sera dei saluti,la sera delle lacrime,la sera degli abbracci, la sera dei ringraziamenti,a tutti, ma in particolare a quei ragazzi che con la loro semplicità e la loro sincerità sono riusciti a farti assaporare il vero significato di vita,a Maura, mamma di Timoty,che per ringraziarti ti dice, voi non siete stati animatori, e questo è oltre mille parole. Viva la vita, e grazie a Pasticca, Dolphin, Caramella e Stella per il supporto in questi due giorni che porterò con me per sempre nel cuore. E si ritorna con la valigia piena di emozioni......

Pippo

Eccomi qui! "Finalmente" a casa! Quel finalmente è virgolettato perché non è un finalmente nel senso non vedevo l'ora di andar via da Firenze e venir qui maaa da quando son tornata a Padova non vedevo l'ora di fermarmi un po e scrivere la recensione su trip advisor del Mazzinghi resort! apparte gli scherzi sono tornata carica come una molla...il week end è stato un'esperienza unica che non vedevo l'ora di fare e dalla quale non sapevo che aspettarmi...temevo di non essere all'altezza e in certi casi mi son sentita così con certi ragazzi non sono riuscita ad entrare in contatto ma credo sia giusto così è stato bellissimo vedere che c'era chi ci riusciva...credo che il gruppo serva a questo non si è lì tutti per uno ma uno per tutti! Lia prima mi ha chiesto com'è stata cosa ho vissuto se sono felice...le ho detto che sono carica a molla come ti ho scritto e che credo che questa esperienza mi abbia "demolita" e in alcune cose ricostruita! Sono tornata con un nome tutto mio! Un nome che sento mio...un nome che mi calza a pennello...lì ho versato molte lacrime e ancora ne verso pensandoci e non solo...questa esperienza mi ha smosso dentro...Timmy mi ha detto di lasciare andare il passato e di pensare al futuro...del mio passato che ancora mi fa soffrire fa parte anche Fabiana...e...non chiedermi perché ma nell'andare a casa di mamma prima mi sono fermata da lei...le ho detto che avevo bisogno di un suo abbraccio...tra le lacrime e il suo stupore...poi l'ho salutata e sono andata via...era da tanto che sentivo di doverlo fare ma soprattutto volevo farlo ma trovavo sempre mille scuse...anche oggi prima ho tirato dritto ma...poi non so perché ho girato la macchina...ora sento di star meglio...la mia parte l'ho fatta! Grazie Pasticca! Grazie per come sei per quello che mi hai dato per i tuoi abbracci le tue attenzioni le tue parole schiette per avermi fatto conoscere caramella e per avermi riscoperta un po! Perché credo che siano gli altri a far emergere determinate parti di noi...e io in questo fine settimana mi sono sentita migliore...più viva più utile più felice e anche più bella! Non so cosa voglia dire fare il diario di bordo ma queste sono le parole che volevo dirti...forse sono un po mescolate dalla confusione e dalle emozioni...se non capisci scrivo a penna faccio frecce e fotografo!
Stella


Ogni volta che affronto il raduno Cri du Chat, ma anche altri eventi simili, mi domando se sarò all’altezza, cosa potrei fare pe essere più utile, se ne varrà la pena per l’impegno, la fatica, il tempo tolto alla altre cose, a se stesso, alla famiglia…. Poi, come diceva Filippo torno sempre con la valigia piena, più di come fossi partito.

Ci sono molte cose che portiamo con noi, dopo dei giorni intensi come questi: sicuramente il rapporto con i bambini e i ragazzi, vedere come le poche cose che so e sappiamo fare, siano di stimolo per loro per delle nuove scoperte o un momento di gioia o spensieratezza in più. La musica, le bolle, le piccole gag che si creano con loro.

Idem con le famiglie, un pensiero che va di pari passo al rendersi conto quanta forza e quanta energia debbano mettere per sopportare queste situazioni, cosa che da a me ancora più forza a superare la fatica fisica e mentale per cercare di supportali in questi brevi sprazzi di incontro, riflessione e svago.

Ma alla fine la cosa ancor più importante è fare tutto questo con delle persone che hai avuto la fortuna di incontrare lungo il cammino, darsi la mano, supportarci a vicenda, integrarsi in quello che sappiamo o non sappiamo fare, condividere l’abbraccio sincero, ma anche la stanchezza, il sorriso, la voglia di fare quel piccolo cambiamento del mondo che possiamo, senza grandi pretese.

Ogni volta a me partono nuove idee, nuova voglia di fare, cose da provare e proporre, in modo che, la fine di ogni evento come questo diventa un nuovo inizio. Anche stavolta è stato così.

Tutto questo è ancora più importante perché non è stato fatto all’interno di una organizzazione “onlus-srl” , ma di una associazione che è nata ed è rimasta imperniata sui bisogni delle famiglie e, ovviamente, dei ragazzi colpiti da questa sindrome.  Molto più facile ormai trovare dei business o degli invasati nel mondo del sociale e del volontariato, che non persone che si riuniscono per confrontarsi, supportarsi, aggiornarsi, …

Quest’anno un elemento centrale, soprattutto epr me è stata la musica. In tutti i raduni e in tutta la mia attività clown la musica ha spesso un ruolo centrale: in ospedale, in Bielorussia, nello Saharawi, con i ragazzi del progetto “the dreamers”…. Ma questa volta c’è stato qualcosa di magico: con alcuni dei ragazzi (anche fra di noi e con dei volontari) la musica è stato il trait d’union, il grimaldello per entrare in contatto, per creare condivisione, per scoprire aspetti celati…. Se penso a Angelo l’anno scorso e all’inizio del suo rapporto con il pianoforte quest’anno e a quello che è successo dopo, con la sua ricerca del suono, delle armonie, la richiesta alle mie mani di suonare assieme a lui o di lasciarlo scoprire da solo, credo che solo questo valga la pena e ripaghi la fatica di 2 giorni e apra una nuova porta per il futuro. Ripensando e rivivendo anche tutti i momenti in cui una melodia o una canzone hanno svegliato dal torpore alcuni ragazzi  o calmierato, senza bisogno di farmaci o fisicità l’aggressività verso gli altri o verso se stessi di altri.
Pasticca

Ciao,
sono il papà di Serena Deiana,
quella ragazzina che deve chiedere il nome a tutti quanti, mille volte.
Come siete stati?
Semplicemente fantastici!
Grazie di cuore per averci donato dei momenti di genuina cordialità, disponibilità e affetto.
Speriamo di rivederci presto.
Un saluto dalla Sardegna, da Muravera.
Un abbraccio a Ivana.
Roberto, Antonella e Serena.

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