Con un poco di zucchero la pillola va giù

 

“Con un poco di zucchero la pillola va giù e tutto brillerà di più”

 

Clown Pasticca tampone

Bello vedere un giovane medico che presta tanta attenzione alle procedure, i protocolli, ma anche al prendersi cura del bambino con tutte le attenzioni e senza forzare mai i propri interventi: questo dovrebbe essere la base della medicina, prendersi cura degli altri, non solo dando una medicina, facendo una puntura, ma con l’attenzione ai bisogni della persona che hai davanti, tanto di più se è un bambino. Allora è i più facile che scatti quella empatia, quel gioco di squadra, fra il personale sanitario, gli organizzatori, il personale scolastico e, perché no, un clown con il naso rosso sotto la mascherina, così da raggiungere quei risultati non solo quantitativi (il numero di tamponi effettuati) ma anche qualitativi (sarebbe bene che ai bambini rimanesse un ricordo gioioso e non traumatico di questa esperienza).

E quando vedi sparire dal volto del bambino la paura, l’irrigidimento di una bizza e accendersi gli occhi di stupore, ecco che il risultato prende anche quel tocco di magia che ti riempie il cuore: i primi a usufruirne di questo risultato siamo noi stessi e tutto diventa più facile e assume un senso.

Vedere trasformarsi la rabbia, la paura, la chiusura del bambino in stupore, sapersi affidare all’altro non può che riempirci il cuore: una volta è stata una lucciola che usciva dalla tasca della mamma o del babbo, un pancino che suonava, la promessa di un palloncino colorato a forma di fiore, il furetto che si offriva volontario per il tampone facendo impazzire il medico sbagliando sempre posizione ma, contemporaneamente facendo sorridere e rasserenare il bambino. Sempre però con la complicità fra il medico e il clown, creando quella empatia che ti permette di raggiungere piccoli-grandi risultati.

Non sempre è possibile, a volte è necessario fare anche un passo indietro, “non entrare in quella stanza”, e questo è possibile solo grazie alla dote principale del clown che è l’ascolto, di chi ha di fronte, dei familiari, dell’ambiente in generale. Perché “Quando curi una malattia puoi vincere o perdere, quando ti prendi cura di una persona vinci sempre.” (Patch Adams)

Come non ringraziare il comune di San Casciano che ci ha permesso di fare questa esperienza in un periodo in cui si tengono chiuse tutte le porte, dimostrando che, seguendo i protocolli e con tutte le attenzioni, è possibile accompagnare le persone, ed in questo caso i bambini, con umanità e cura, con quell’ ”abbraccio” che ancora non può essere fisico ma comunque può essere dato anche con qualche magia, un po' di musica o il gioco.

D’altro canto anche un naso rosso, che è vissuto in oncoematologia, ha frequentato i reparti di dialisi o chirurgia pediatrica, sa molto bene quali siano le norme igieniche, i limiti ed i comportamenti da adottare per la protezione dell’altro ed anche di se stesso, perché il fine di un sorriso, di una magia, di un gioco e far star bene l’altro e non può essere provocare un danno.


Clown Pasticca e Sindaco di San Casciano per tamponi ai bambini


“Allora, Tistù” domandò, “che cosa hai imparato oggi? Che idea ti sei fatto della medicina”?
“Ho imparato che la medicina non può molto contro un cuore triste. Ho imparato che per guarire ci vuole la volontà di vivere. Dottore, non ci sono delle pillole che diano la speranza”?
Il dottor Tuttimali rimase meravigliato di trovare tanta saggezza in un ragazzino.
“Tu, da solo, hai capito la prima cosa che deve sapere un medico”.
“La seconda qual è, dottore”?
“La seconda è che per curare gli uomini bisogna amarli molto”.

(Il bambino dai pollici verdi di Maurice Druon)

Clown Caramella Tampone pupazzo


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