La poesia e la follia del seme

 

Quanta verità, sofferenza, poesia c’è nella follia… e poi quale follia? Quella che preferisce stare in code chilometriche per uno spritz al mare? Quella dei debiti ai centri commerciali o per l’acquisto di una macchina più grossa? Quella dei corpi di uomini, donne e bambini morti in mare perché non sono tornati a casa loro nei lager, nelle miniere sfruttate da mondo “democratico” e giusto? Quella delle guerre che tutto distruggono compreso la capacità di stringere la mano ad un altro essere umano? Quella di un giovane corpo deturpato dalla chirurgia plastica? Quella di una donna ammazzata e fatta a pezzi perché non ha accettato il possesso da parte di un uomo? Quella delle persone che muoiono di fame mentre altre gettano il cibo comprato in eccesso per poi sottoporsi a diete e farmaci? Quella in cui ogni strumento non è ormai un mezzo per fare qualcosa e migliorare la propria vita e quella degli altri, ma un fine in sé e per sé, per “sedare” cuori e menti? Quella, … Quella, …. Quella….

O forse quella di una poesia di amore e umanità scritta direttamente dall’anima per arrivare ad un’altra anima?...

Droghe, bombe di farmaci, sono il nostro elettroshock di oggi. Il nostro sistema spende miliardi per riportare a galla una persona che sta affogando per poi rispondere che non ha tempo, risorse, capacità di insegnargli a nuotare e riportarlo così ancora di più nel profondo degli abissi.

Allora quale può essere una delle risposte se non mettersi in cammino, con altri, con sconosciuti e condividere, ascoltare, imparare, suonare, guardare negli occhi, abbracciare… i problemi non vengono risolti ma si può diventare semi e allora qualcosa può nascere, qualcosa che non può essere immaginato o costruito a priori, ma comunque qualcosa di bello. Allora anche se siamo pazzi o morti saremo semi.

Collage foto evento Dino Campana


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