Torniamo Umani

 Vik, Vittorio Arrigoni ha lottato per la pace e la giustizia, contro quella che già allora veniva inquadrata come la pulizia etnica dello Stato di Israele nei confronti della popolazione araba palestinese. Ha lottato fino a dare la vita per il suo sogno di pace.

Da allora molte cose sono cambiate e, purtroppo, peggiorate. Il processo di sottomissione - annientamento dei palestinesi è andato avanti, i venti di guerra, spinti anche dal business degli armamenti hanno iniziato a soffiare più forte e sempre più vicini anche all'Europa. La causa del popolo palestinese, così come quella del popoli saharawi e curdi,…  è iniziata a passare in silenzio e in molti casi ad essere tradite da chi in realtà avrebbe dovuto lavorare per difendere i i loro diritti.

Noi abbiamo ancora presente nella nostra mente e nel nostro cuore l’invito di Vittorio, "RESTIAMO UMANI"! Ecco, oggi questo invito e questo grido devono essere rinnovati con ancora più forza per rompere il silenzio che cerca di far passare la logica della guerra come unico strumento per dirimere le controversie e alimentare il business degli armamenti. Nel frattempo, il disappunto, la lotta, la ricerca di un nuovo ordinamento mondiale, la contestazione pacifica sono diventati silenzio, per l’atteggiamento dei media asserviti al sistema di potere e per il nostro assoggettamento al “quieto vivere” consumistico. Allora le immagini dei bombardamenti, delle distruzioni di case, uccisione di uomini, donne e bambini, i corpi senza vita in mare bloccati dai nostri “muri” ci scorrono davanti, quando vengono mostrati, come se fosse un film, come un video di Netflix e Sky che possiamo accendere e spengere a seconda della nostra noia.

Allora l’invito di Vittorio deve trasformarsi in TORNIAMO UMANI! Non lasciamoci anestetizzare le coscienze e le nostre anime per un sistema che ci spinge a “consumare il nostro mondo” e, così facendo, anche a distruggerlo e diventare così noi stessi parte del sistema che a parole diciamo di combattere o deprecare. L’unica soluzione è essere SEME, ramo che si divide e aggiunge agli altri rami, la goccia d’acqua portata dal colibrì per spengere l’incendio della foresta: dobbiamo essere noi stessi “il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”, in rete con tutte gli altri uomini e donne di “buona volontà”.

Questo è il senso che ho visto nelle manifestazioni del 13 gennaio 2024 ed in particolare in quella della Rete dei Sanitari per Gaza, negli appelli per fermare l’orrore in atto perché siano ripristinate giustizia pace e umanità.





Commenti

Post popolari in questo blog

Il presepe di Gaza Natale 2024

"Minus est gravis Appia tardis"

Il cielo di Gaza