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Mi fai Fabrizio?.......

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Le mani fredde  hanno il calore  di un camino acceso, ti danno l’abbraccio  negato dalla quotidianità. Lo sguardo, perso nella stanza, non impedisce l’incontro immediato e di riconoscerci ancor prima di chiedere “come stai Romano”? Un po’ di parole sui nostri giorni sospesi non sono altro che il ponte per distogliersi da quel giro di sangue e iniziare questo piccolo viaggio assieme fatto di parole,  silenzi  e qualche antica carezza… “Mi fai Fabrizio”?

Terremoto

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Sul pantano dell’ipocrisia di questi terremoti dell’anima è ormai impossibile e inutile camminare: anche se ne trovassi la forza le macerie schiaccerebbero i sogni sotto il peso della loro viltà. Pochi solai pericolanti reggono ancora l’anima coi denti, ma l’illusione è ormai poca cosa: dietro quelle maschere di cemento è inutile cercare ora una casa. Né la forza per ricostruire, né il pianto per nascondere; solo questo vuoto di solidarietà ed il freddo degli sguardi ostili o indifferenti. Ad un tratto scivoli sugli ultimi ruderi e finalmente mancherai a tutti: non potrai più essere “palloso”... dicembre 1980

Donna dai capelli neri

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Donna dai capelli neri cascata universale di notte apparsa con il tuo sorriso. Creasti una vita di ansie e diritti in un popolo che ti venera. Le tue parole, consolazione del ferito e ricetta contro il dolore, sguainano pugnali di rose che fioriscono sulla patria. E le tue mani mansuete per mordere il bordo del pane e la vita sono ribelli, quando impugni le armi e difendi i tuoi figli. Donna fatta di sole, sabbia e ragione il tuo dolore immenso e` il peso che ci opprime e il tuo grido alle "jaimas" dove il tuo sudore e` pane, case, scuole e ospedali si erge schiaffeggiando il tempo e gia` sei ascoltata. Donna nel tuo sguardo c`e` odio per l`invasore ma cresce la speranza e l`amore si scatena come cataclisma di passioni. Donna tu sei il popolo, anche Tu sei rivoluzione poesia Saharawi ,  un pensiero in occasione della Giornata mondiale Contro la violenza sulle donne

Gli esami di napoletano non finiscono mai.....

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Mi preparo e aspetto l’arrivo di Arancina per iniziare il turno con una coppia ormai collaudata e affiatata. In sala prelievi ci dividiamo nell’interazione con diverse persone e coppie. Ci troviamo a giocare con un bambino che accompagnava la mamma a fare il prelievo e che ritroveremo anche successivamente passando dal bar, poi  ci fermiamo con una famiglia con 2 bambini  di cui una bambina celiaca molto terrorizzata dal prelievo che deve spesso fare per il controllo: allora un po’ di bolle, un po’ di giochi, il furetto Johnny che disturba un po’, qualche piccolo balocco in regalo e la accompagnano in sala prelievi un po’ più serena e con qualche sorriso sotto la smorfia di paura dell’ago. Arancina non può esimersi da qualche ballo greco e valzer, alla fine coadiuvata da una delle addette alla prenotazione delle analisi. Soprattutto gli anziani si distraggono e si divertono al suono della musica e nel seguire i nostri goffi interventi. Qualche ringraziamento, anche qualche tentat

"meno male che siete arrivati!!...”

Arrivo agli armadietti presto, mi preparo, il naso rosso dipinto sul naso, un’accordata alla chitarra e poco dopo un po’ intravedo arrivare in fondo al corridoio una bella donna, con aria simpatica e intelligente, un bel sorriso…..è una clown di M’illumino!!!!!........ E’ Onda che stava andando a prendersi un’insolazione per sistemare il giardino!!!!!................  poi arriva anche Arancina…  ;-) Un abbraccetto di incoraggiamento, ci accordiamo con il flauto con un inno alla gioia un po’ stile “brexit” – funebre e ci dirigiamo verso una sala prelievi gremita: non facciamo in tempo ad entrare e interrompiamo il “concerto” perché due mamme si avvicinano verso di noi dicendo: “meno male che siete arrivati”!!!!!.... aspettavano di finire i prelievi e i bambini davano segni di insofferenza. Si parte con operazione palloncini, spade, fiori, cagnolini, smile, qualche piccolo regalino, l’aria diventa di festa e con Arancina possiamo iniziare anche a parlare un po’ con loro. Mi ero ripr

REPORT 18 GENNAIO 2014 - Eccomi qua sono venuto a vedere lo strano effetto che fa …

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“ Eccomi qua sono venuto a vedere lo strano effetto che fa … ” Lo so, noi non siamo attori, anzi, proprio il contrario, lavoriamo sull'emozione e la verità data dal dolore e dal sorriso, dall’entrare in relazione con l’altro, ma mi piaceva come incipit e così sono voluto partire…. Tanto se a Nuvola non va bene lo taglia e si parte in altor modo…..  Oltretutto De Gregori parlava di una valigia ed io invece mi sono intestardito per volere una borsa di stoffa “mia”, unica, comoda per portare qualche oggetto in ospedale (lo sapete che sono fissato per portarmi dietro di tutto?...) che rappresentasse in qualche modo Pasticca. Ho aspettato un po’ di amici che mi aiutassero e nelle vacanze di Natale mi sono fatto prestare una macchina da cucire:  dopo una serata disastrosa a buttar via pezzi di stoffa e di filo, me la sono preparata, cucita, assemblata, con gli avanzi di un campionario di divano,  colorata, leggera, con tanto di asola per bottone fatta a mano!.... insomma se non

Call on governments and local authorities in order to promote it and to subscribe

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TO UNITED NATIONS SECURITY COUNCIL TO THE PRESIDENT OF EUROPEAN PARLIAMENT TO THE ITALIAN PRIME MINISTER TO REGIONAL GOVERNMENTS TO PRESIDENTS OF METROPOLITAN AREAS TO MAYORS TO ALL ASSOCIATIONS THAT WORK IN SOLIDARITY 'AND IN THE PROTECTION OF HUMAN RIGHTS La Guera, Refugee Camps, March 31st 2016 We are volunteers and aid workers from different associations, organizations and nationalities visiting the Sahrawi refugee camps in the Algerian desert. After so many years of activity in the defense of self-determination and independence of the Saharawi people and in fundraising for humanitarian purposes in their favor, we have seen the possibility of a return to arms. Many of them are young people who, tired of not seeing and not having chances for their future, in the absence of response from the international diplomacy, push forward so that the Saharawi Republic will consider concluded the dialogue for the implementation of the referendum. The actio

Razza di deficienti!

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Naron, dell’antichissima razza di Rigel, era il quarto della sua razza a tenere i registri di tutte le galassie. Aveva il libro grande, con l’elenco delle moltissime razze di tutte le galassie che avevano sviluppato una forma d’intelligenza, e quello, notevolmente più piccolo, nel quale erano registrate tutte le razze che, raggiungendo la maturità, venivano giudicate adatte a far parte della Federazione delle Galassie. Nel registro grande erano stati cancellati molti nomi: erano i nomi di popoli che, per una ragione o per l’altra, per sfortuna o incapacità erano scomparsi. Sfortuna, difetti biofisici o biochimici, squilibri sociali avevano preteso il loro pedaggio. In compenso, nessun nome era stato cancellato dal libro piccolo. Naron, grande e incredibilmente vecchio, guardò il messaggero che si stava avvicinando. “Naron! Immenso e Unico!” disse il messaggero. “Va bene, va bene, cosa c’e’? Lascia perdere il cerimoniale.” Rispose Naron facendo fretta come fosse un po’ infastidi

Volti e luoghi Saharawi 2015

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Assdsdsqwwewasss

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Semi di naso rosso nel deserto... continua..... Lo so, molti penseranno che il titolo è scritto a caso, ma mai come questa volta il titolo è pieno di significato. E' vero, non molti potranno capirlo, ma chi si metterà in ascolto, chi cercherà di conoscere e approfondire, chi sceglierà di ascoltare un concerto di ragazzi "diversamente abili" (perché questa è la definizione giusta, come noi possiamo definirci dei "diversamente disabili") potrà forse provare le medesime emozioni e incontrare, come per caso, questo titolo e quindi capirne il significato. Questo "guazzebuglio", come direbbe Merlino, per spiegare e unire due emozioni legate al prossimo viaggio nel deserto, nei campi profughi Saharawi e l'incontro con dei ragazzi "diversamente abili" che ti emozionano con le loro note ed i loro ritmi. Sì perché le nostre storie, le nostre vite, i nostri percorsi si intrecciano, non sono solo bianco o  nero, destra o sinistra, lavoro o